"Abbattere il soffitto di cristallo affermando la parità di genere è una priorità" - intervista a Valentino Magliaro

Intervista di Rossella Forle’

Qualche tempo fa sul Harvard Business Review comparve un articolo scritto da Elad N. Sherf and Subra Tangirala How to get men involved with gender parity initiatives” che analizzava perché gli uomini non si sentono toccati dai discorsi sulla parità di genere, non solo sul posto di lavoro ma anche a livello sociale.

La Psycological standing è infatti una posizione psicologica e si riferisce alla legittimità auto-percepita di una persona di compiere un'azione rispetto ad una causa o ad un problema, sentendosi legittimata a parlarne, e ad entrarci, agendo di conseguenza, quanto piuttosto a starne fuori, assumendo un atteggiamento distaccato o indifferente.

Gli uomini molto spesso non prendono parte alle questioni legate alla parità di genere che sentono come una questione meramente femminile che non li tocca da vicino.

Valentino Magliaro è infatti il primo uomo ad essere stato intervistato per la zine di We Hate Pink a riguardo, è assai raro trovare uomini che si sentano attivamente coinvolti in discorsi sulla parità di genere e sull’inclusione delle donne nelle posizioni di leadership! Ma l’equità deve essere aperta e garantita da entrambi i fronti: quello che intende accedervi e quello che ha generato le condizioni della disparità. Altrimenti il processo si intoppa irrimediabilmente.

Valentino non si è pero’ “limitato” a parlarne ma si sta attivando in prima persona nell’organizzazione dell’evento “Women’s Power in Politics”, del prossimo 18 marzo presso l’Ufficio del Parlamento Europeo a Milano. Prima tappa finalizzata alla stesura del Patto delle Donne per l’Ambiente e il Clima.

Come parte integrante del dream team che sta portando avanti il progetto ideato da Isa Maggi degli Stati Generali delle Donne, da Claudia Laricchia responsabile delle relazioni istituzionali e accordi internazionali del Future Food Institute e coordinatrice del progetto, e noi di We Hate Pink, ho voluto intervistarlo, per capire il suo punto di vista a riguardo e soprattutto il perché del suo coinvolgimento nell’iniziativa.

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Presentati

Valentino Magliaro, 26 anni e un mood di vita preciso: vivere in un mondo aperto alla contaminazione tra saperi, culture e punti di vista differenti.

Sei una forza della natura e questo traspare dalle tue azioni e dalle tue parole, dove trovi ispirazione? Chi è stato il tuo primo mentore?

Prendo ispirazione da quello che leggo, quello che vedo, dalle parole o frasi di film o serie tv che mi piacciono. Ho avuto più mentori in diverse fasi della mia vita, il mio impegno per una Scuola migliore l’ho ereditato dai miei Presidi, per lo Sport e progetti di valore condiviso dalle persone che ho incontrato durante l’esperienza ad Expo con Ferrero. Poi figure chiave che mi hanno arricchito e reso semplice il mio pensiero. Stimo molte persone e cerco di prendere in prestito un pò da tutti.

Sei stato scelto da Barack Obama come Civic Leaders all around the globe, per la Obama Foundation. Raccontaci il vostro incontro a Chicago.

Incontro meraviglioso, surreale e illuminante.
Ho ricevuto nel Maggio del 2017 una mail con scritto: “perché dicono che sei uno dei futuri leader del Mondo?”. L’anno prima ero stato nominato tra i 300 al Mondo più influenti in occasione di Expo 2015 Milano, ma fu questa la mia risposta, il mio sogno: “Cara Michelle, caro Presidente Obama, io nel 2029 diventerò Primo Ministro Italiano.” Tre mesi dopo ho ricevuto la lettera di convocazione e di nomina tra i Global Civic Leaders in occasione del primo Obama Summit.

A Chicago tutto cambia, incontrarlo dal vivo, in meeting riservati di 35 persone nei quali ero stato invitato a partecipare su loro scelta, insieme ai migliori educators del Mondo è qualcosa di pazzesco. A fianco a me, per farvi comprendere meglio il contesto, durante il lavoro in coppia, la mia partner era Katherine Maher, la CEO di Wikipedia.


Hai fondato da pochissimo Humans to Humans, che cos’è e chi coinvolge?

Humans to Humans è una società di Corporate Activism. Propone alle imprese progetti per la crescita del business con al centro la sostenibilità della persona e del pianeta e accompagna le organizzazioni per costruire il patrimonio di reputazione con gli stakeholder.

In tutto il mondo le imprese più prospere sono quelle più aperte e solidali: chi si prende cura del bene comune genera maggiori profitti mentre chiudersi in difesa dei propri interessi risulta un pessimo affare per il proprio business.

Humans to Humans collaborerà all’organizzazione dell’evento “Women’s Power in Politics” il primo appuntamento il 18 marzo, presso l’Ufficio del Parlamento Europeo di Milano, per lanciare il “Patto delle donne per l’ambiente e il clima”, perché hai voluto supportare questo progetto e in che modo sei coinvolto?

Per le Donne è più difficile.

È più difficile trovare posizioni giustamente retribuite, è più difficile dividere famiglia e vita sociale, è più difficile avere relazioni. È necessario proseguire il nostro impegno per favorire la parità di genere che costituisce uno dei principali driver di innovazione e progresso.
Io, che con le aziende ci lavoro, so che vi è una correlazione positiva tra un elevato tasso di gender diversity manageriale e il successo di organizzazione. Abbattere il cosiddetto ‘soffitto di cristallo’ affermando la parità di genere rappresenta una priorità.

In passato si diceva che dietro un grande uomo c’è sempre una donna eccezionale, siamo stanche di stare dietro, anche perché le donne dimostrano quotidianamente di avere l’esperienza e le capacità necessarie per essere delle leader. Cosa pensi della leadership al femminile?

Humans to Humans nasce dall’incontro con la visione del mondo di una donna. La vera leadership è condivisa. Un uomo non potrà mai sapere cosa significa essere madre e viceversa, e come questo esempio molti altri si possono fare.

Cambiano le visioni, cambiano le storie, solo se condivise e con il confronto costante uomo/donna e donna/uomo, uomo/uomo e donna/donna si cresce e si migliora. Le persone sono persone, Humans To Humans, appunto.

Quale credi sia il contributo maggiore delle donne in politica?

Chiediamoci anche quale sia il contributo maggiore degli uomini in politica. Il contributo è 1:1.

Da poco è uscito “Becoming” il libro di Michelle Obama, lo sto leggendo ed è bellissimo, si parla di lei come la futura candidata alle elezioni presidenziali americane, cosa ne pensi? Credi che una donna nera, potrà mai diventare presidente della potenza economica più forte del mondo?

In questo momento gli Stati Uniti stanno vivendo un momento storico importantissimo, dalle elezioni di metà mandato le donne entrate al parlamento sono moltissime, sono tante giovani e tante figli di paesi esteri. Che sia Michelle Obama o chi per lei il Primo Presidente donna nera degli Stati Uniti, sarà comunque un momento che sarà scritto nei libri di storia.

L’ultima volta che abbiamo parlato mi dicevi che il tuo sogno è di essere il futuro Presidente del Consiglio italiano, da dove nasce questo sogno e cosa vorresti cambiare del nostro paese.

Credo nell’Istituzione, non necessariamente nelle persone che le rappresentano, e capire questo passaggio è stato per me fondamentale nella costruzione della mia idea di politica, decidendo di non schierarmi in nessun partito politico, di studiare, di imparare nelle aziende, nelle associazioni, creando valore e provando ad essere di ispirazione per le competenze e non per il colore di bandiera che posso o meno rappresentare.

Amo ascoltare gli speech di insediamento dei Presidenti, di qualsiasi nazione, e la frase che da sempre mi ha colpito è la frase di J.F. Kennedy: “NON CHIEDERTI COSA IL TUO PAESE PUÒ FARE PER TE, CHIEDITI COSA PUOI FARE TU PER IL TUO PAESE”

Se fossi Presidente domani farei tre cose:

  • Scuola, obbligo per chi vuole fare il docente di svolgere una esperienza di almeno 6 mesi all’estero di studio o lavoro e obbligo di avere almeno 18 mesi di esperienza lavorativa in azienda.

  • Gli spazi pubblici, come le Scuole o le Biblioteche comunali o Universitarie, devono essere aperte sempre, fino a tardi, devono tornare ad essere luoghi di aggregazione e di condivisione di pensiero. Luoghi per trovarsi, non solo luoghi di lavoro o di obbligo di studio.

  • Convocherei i manager delle prime 100 aziende in Italia e chiederei loro supporto, non soldi, ma supporto nel managerializzare i Dirigenti di Stato.

Gli italiani usano molti inglesismi ma moltissimi non sanno parlare inglese, ci racconti quanto è importante, nella tua carriera sapere parlare e scrivere in inglese? E perché ritieni che l’inglese sia fondamentale per la crescita di un paese non anglofono?

Ho studiato bene due lingue straniere ed ho, come obiettivo personale, il sapere bene almeno 5 lingue parlato e scritto, entro i miei 30 anni.
Nella comunicazione vince chi sa essere compreso da più persone possibili, e l’inglese, come lo spagnolo, come qualsiasi altra lingua, ti da la possibilità di essere compreso da molte più persone. Nel linguaggio imprenditoriale: più fette di mercato si aprono.

Come sai per le donne l’accesso alla politica è ancora limitato, cosa consigli a una tua coetanea che vorrebbe intraprendere il tuo stesso lavoro?

Studia, lavora sui contenuti e impara a comunicarli a tutti, dal bambino al manager. Si può essere i migliori in qualcosa ma se nel momento del racconto, le persone che ascoltano non comprendono, che tu sia una super donna impegnata e con dei valori in politica, così come per un uomo, il risultato non è buono.


Valentino Magliaro interverrà all’evento “Women’s Power in Politics” sul Corporate Activism e la condivisione di conoscenze.

 
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Public Relations Manager del Gruppo Spaggiari Parma.

Ama incredibilmente lavorare e conoscere, comprendere e parlare, con l’obiettivo di farsi venire idee o di riceverne da altri.

Ama fare cose diverse, ha lavorato in settori totalmente differenti, dall’estetica all’editoria, dalla consulenza agli eventi, dalla ristorazione al magazzino, provando addirittura l’Aeronautica Militare, come volontario Naja.

È un comunicatore, in ambito imprenditoriale e politico, ed ha trovato partendo dal suo lavoro, la sua vocazione, vivere per una Scuola migliore, perché nonostante il suo rapporto con la Scuola non sia mai stato ordinato, è il luogo in cui, crescendo, è diventato Persona.