La Gender equality secondo ICICI, banca d’investimento indiana

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di Federica Gelormini, laureata in Economia all’Universita di Foggia

Espressioni come “pari opportunità” ormai rimbalzano ovunque ma in pochi sanno davvero il significato e cercano di metterlo in pratica. Anch’io pensavo di saperlo, ma i potenti mezzi del web mi hanno aiutato nel comprendere meglio la vera essenza di queste due parole che match-ate possono scatenare il panico.

Partiamo dalla definizione

Pari opportunità: principio giuridico inteso come l’assenza di ostacoli alla partecipazione economica, politica e sociale di un qualsiasi individuo per ragioni connesse al genere, religione e convinzioni personali, razza e origine etnica, disabilità, età, orientamento sessuale o politico.

Un approccio concreto al gender equality è stato messo in atto non troppo lontano da noi

Siamo a Mumbai, sede della più grande banca privata in India.

ICICI, Industrial credit and investment corporation of India, sta attuando cambiamenti promettenti nella società indiana cercando di sostenere le donne ad essere economicamente e socialmente indipendenti.

McKinsey ha intervistato l’amministratore delegato e CEO, Chanda Kochhar.

Purtroppo quando si parla di leader femminili il sipario cala sempre, si parla di donne solo nel momento in cui ci sono servizi sull’ultima vacanza a Formentera della modella di turno. Ecco finalmente chi sta cercando di cambiare il mondo.

Chi è Chanda Kochhar?

È una donna di spicco del mondo bancario indiano, le sono stati riconosciuti numerosi premi per il suo ruolo di plasmare il retail banking in India. Nel 2010 è salita alla posizione numero 10 nella “World’s 100 most powerful women list”.

Cosa ha dichiarato nell’intervista?

La Kochhar dichiara che l’approccio della società sta cambiando non solo nell’India urbanizzata ma anche nelle zone rurali. Al pari passo con la società ovviamente anche le aziende stanno attuando policy aziendali, volte ad un coinvolgimento sempre maggiore delle donne e alla riduzione delle differenze di trattamento come il gender pay gap.

Sembrano ottime notizie ma subito dopo analizza un problema diffuso nelle economie in via di sviluppo. Purtroppo persistente in India è il basso livello di istruzione delle donne, ogni 100 ragazze solo 47 raggiungono gli studi superiori, mentre la laurea solo in 15/16. Questi dati evidenziano un’importante barriera allo sviluppo delle skills utili per partecipare all’attività economica, nelle vesti di soggetto attivo e non passivo.

Proseguendo, la CEO di ICICI sottolinea che altri limiti si riscontrano nel momento in cui una donna mette su famiglia, ma ICICI permette di lavorare da casa, di svolgere orari flessibili e sostiene lo status delle sue dipendenti durante il congedo di maternità.

La maggior parte di noi si aspetta che il mondo lavorativo sia basato sul merito ma purtroppo soprattutto in società culturalmente ancora poco avanzate, esistono dei pregiudizi che devono essere abbattuti.

Mi chiedo delle volte se lo sviluppo tecnologico vada di pari passo con lo sviluppo culturale delle menti e dei pensieri.

L’India è la sesta economia al mondo, ha scavalcato la Francia... e noi ci auguriamo che continui così e che faccia altrettanti passi da gigante nell’ambito delle pari opportunità.