Claudia Amatruda e il mare

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Valeria Cassano - 28 Ottobre 2018

Ci penso io! Oggi ti presento Claudia Amatruda, giovane fotografa foggiana di soli 23 anni. Ho avuto modo di conoscere Claudia qualche anno fa; eravamo entrambe matricole alla Facoltà di Agraria dell’Università di Foggia. Da subito ho notato che c’era qualcosa di speciale in lei. Così come me, era troppo diversa dal tipico studente di materie scientifiche, infatti dopo un anno ha abbandonato gli studi scientifici per dedicarsi appieno alla fotografia iscrivendosi all’Accademia di Belle Arti di Foggia. Non poteva fare scelta più azzeccata, e io non potevo fare altro che intervistarla. Goditi l’intervista e lasciati ispirare!

- Nelle tue foto ricorre molto il mare, perché? Qual è il tuo rapporto con l’acqua?

<<Sì, è vero, nelle mie foto ricorre molto il mare. Nel mare ritrovo la malinconia, quella malinconia essenziale e necessaria alle mie foto. Senza questo elemento non saprei come altro esprimere il senso di libertà, di movimento ed evitare la staticità. Il mare mi aiuta, e molto. Ho un rapporto molto stretto con l’acqua, direi intimo. Praticamente vivo nell’acqua, se non è nella vasca di casa e nell'acqua di cloro o nell'acqua colorata. Credo che mi manchino soltanto le branchie o le pinne. Nell'acqua sto bene, mi sento meglio, mi dà un senso di sollievo; è proprio vita per me.>>


- Chi è il tuo modello non solo in ambito creativo ma nella vita?

<<Ho tantissimi modelli di riferimento nell’ambito creativo, ci sono tanti artisti a cui mi ispiro, però se dovessi pensare ad un esempio di vita sarebbe mia madre. Lei dipinge sin da quando sono nata, tutto quello che so della vita lo devo a lei, sia in ambito artistico che in ambito personale. Il valore principale che mi ha trasmesso è la determinazione: andare avanti, superare le difficoltà qualsiasi esse siano senza mai arrendersi.>>

- Dove trovi ispirazione? Nella musica, nei libri che leggi o nella quotidianità?

<<Bella domanda! Sicuramente la musica mi aiuta molto, praticamente la ascolto da quando mi sveglio fino a quando vado a letto la sera. Per quanto riguarda i libri, faccio molto riferimento ai libri di altri fotografi. Un’altra cosa da cui traggo ispirazione è il cinema. Quando guardo un film, non mi concentro solo sula storia, ma in particolare sulla luce del set e su come è composta la scena. Principalmente l’ispirazione viene da quello che si vive tutti i giorni. A me basta anche solo guardare fuori dalla finestra per dare il via all’immaginazione, o osservare una particolare luce. Traggo ispirazione dappertutto!>>


- Hai scattato le fotografie di scena sul set del videoclip de "La prima volta" dei Negroamaro. Chi trovi più interessante da fotografare, personaggi famosi o gente comune?

<<Fare la fotografa di scena per il video dei Negramaro è stato davvero bello. Fotografare personaggi famosi e gente comune per me è quasi la stessa cosa. Sono rimasta sorpresa dal fatto che i Negramaro non si atteggiassero a persone famose, sono persone normalissime; anzi trattavano noi come persone ‘speciali’, quindi è stato molto facile creare un rapporto di amicizia essendo loro molto umili. In ogni caso è diverso rispetto a fotografare gente comune dato che sul set si ha una situazione già costruita e preparata, ti parlo di luci e ambienti. Mentre fotografando gente comune a casa o per strada la situazione è improvvisata, non c’è nulla di costruito prima.>>

- Cosa vuoi comunicare all’osservatore? Hai sempre un obiettivo chiaro nelle tue foto o ti affidi all’istinto?

<<Io credo che chi fa fotografia ha sempre un obiettivo chiaro, c’è sempre un messaggio che si vuole comunicare, nulla è casuale. Sicuramente quello che ogni volta vorrei comunicare all’osservatore è l'emozione, non so, rabbia, paura, felicità, spesso dipende anche dal progetto che faccio. Non voglio comunicare sempre lo stesso messaggio. In ogni caso, un fattore importante è come una fotografia viene interpretata dagli altri; l’interpretazione della persona è molto libera e di solito non combacia con quello che vorrei far arrivare, ma la cosa fondamentale è che arrivino emozioni, che la gente provi qualcosa osservando le mie fotografie.>>


- Quando hai iniziato a pensare che questo sarebbe stato il tuo lavoro?

<<Circa 4 anni fa, quando ho abbandonato gli studi scientifici per dedicarmi soltanto alla fotografia. Inizialmente la vedevo solo come una passione, successivamente ho notato che passavo le giornate solo a scattare. Non importava se avessi tra le mani un cellulare o una macchina fotografica, scattavo continuamente. Non riuscivo a studiare niente di scientifico e impiegavo il mio tempo studiando libri di fotografia o guardando tantissimi film. Mi aveva preso così tanto che da lì ho pensato “Devo fare in modo che la fotografia diventi la mia quotidianità, il mio lavoro.”>>

- Cosa consigli a chi sta pensando di diventare fotografa?

<<Abbandonate l'idea! Sto scherzando! Dico così perché è veramente difficile affermarsi come fotografi in un mondo in cui davvero tutti scattano fotografie. È difficile trovare la propria strada e trovare qualcosa che distingua un fotografo da un altro. È un percorso pieno di ostacoli su tanti fronti, però consiglio di non demordere e di studiare tantissimo. La gente è solita pensare che basti avere un telefono e scattare qualcosa per diventare fotografi; in realtà c’è tanto studio dietro, tanti sacrifici, tanti ostacoli, tanti concorsi a cui dover partecipare, ma alla fine ne vale la pena. Se è questa la strada giusta, un modo per realizzarsi lo si trova sempre, l’importante è studiare e scattare, continuamente.>>

- Che consiglio daresti ad una giovanissima “te” oggi?

<<Cosa consiglierei ad una giovanissima ‘me’? Bella questa! Guardandomi indietro e ripesando al mio percorso, sicuramente le direi di essere un po' meno timida e più spigliata, di fare più domande, essere più curiosa, di ragionare meno e agire più di pancia, meno testa più pancia!>>

So che hai voglia di vedere tutti i lavori fatti da Claudia, ma sfortunatamente non posso caricarli in un solo articolo, per cui dai un’occhiata al suo link e lasciati affascinare dalle sue fotografie: http://www.claudiamatruda.com/